Ho la tendenza a manifestare le emozioni in modo impulsivo. Difficilmente non rendo partecipe chi mi sta attorno dell’umore del giorno. Sono tendenzialmente espansiva… forse a volte potrei esserlo meno.
Però è da questa necessità di condivisione che nasce la mia passione per la cucina: per quel che mi riguarda, cucinare è una manifestazione affettiva. Alimentare le persone, creare piatti che li facciano sentire “coccolati” è importante. Penso che il cibo crei un legame tra gli abitanti della stessa casa; una tavola ben apparecchiata è un luogo di ritrovo piacevole, dove può certo accadere di discutere di argomenti profondi, ma è comunque tutto ammortizzato, perché una parte di noi è troppo impegnata ad assaporare il cibo.
Quando mi è stato chiesto di tenere un corso di cucina, ho pensato che parte di questo
affetto dovesse essere arrivato a quelli per cui avevo cucinato durante i seminari, e ne sono stata felice.
Per cui l’idea è di passare un paio di giorni insieme, per trasmettervi le mie basi. Perché preparare la pasta fatta in casa è semplice, ed è un ottimo modo di impegnare una giornata noiosa. Perché saper fare il pan di spagna è più soddisfacente che guardare le foto delle torte con la panna sulle riviste di cucina. E perché, a volte, non c’è davvero nessuno che sa risollevarci l’umore come una crostata fatta in casa.
– Barbara –